logo associazione la bassa

Attività dell'associazione Anno 2008


Presentazione del libro "I boschi della Bassa Friulana"

Muzzana, venerdì 19 dicembre 2008

Il 19 dicembre scorso è stato presentato a Villa Muciana il “terzo gioiello” della collezione 2008de “la bassa”, vale a dire “I boschi della Bassa friulana” curato da Giuliano Bini. Dopo il saluto del commissario regionale del Comune Silvano Pizzamiglio, ha preso la parola Enrico Fantin presidente dell'Associazione “la bassa”, il quale si è soffermato sulla tutela delle aree boschive planiziali rievocando in particolare le norme fissate dalla Serenissima. Vittorino Gallo per gli amatori tartufi e Livio Grosso per gli Alpini hanno ringraziato gli autori e l'Associazione per l'attenzione al patrimonio boschivo di Muzzana. Parole di partecipazione sentita ai valori espressi dalla natura ha aggiunto mons. Angelo Battiston. Si è tenuta quindi la presentazione ufficiale da parte di Massimo Buccheri del Museo udinese di storia naturale, il quale ha messo in evidenza come i boschi siano direttamente legatialla salute dell'uomo e siano una risorsa preziosa da conservare per il nostro futuro. Al termine una copia del volume è stata consegnata ad autori e collaboratori fra gli applausi dei numerosissimi presenti in sala.

Autorità e autori intervenuti alla presentazione del libro

Autorità e autori intervenuti alla presentazione del libro

Pubblico presente alla presentazione del libro

Pubblico presente alla presentazione del libro


Inaugurazione della mostra sugli ex voto della Madonna di Sabbionera

Latisana, domenica 14 dicembre 2008

L'Associazione culturale “la bassa” si è fatta promotrice, assieme alla Parrocchia di Latisana, presso i Civici Musei di Udine, per riportare a Latisana i due ex voto marinareschi appartenenti al Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Sabbionera.
Un articolo pubblicato nel numero 54 della rivista aveva già ampiamente trattato la loro storia e le motivazioni finali per le quali non era stato possibile riportarli definitivamente nel luogo di origine.
Tuttavia, in via straordinaria, l'amministrazione comunale di Udine ha concesso il prestito degli ex voto per una mostra che si è tenuta presso la chiesa di Sabbionera dal dicembre 2008 fino alla fine di marzo 2009.
La mostra è stata visitata da numerosi cittadini, nonché dalle scolaresche della cittadina che, attraverso gli insegnanti, hanno saputo apprezzare e dare il giusto valore alle antiche tradizioni e storia di Latisana.

Scolaresca in visita alla Mostra

Scolaresca in visita alla Mostra

Autorità intervenute all'inaugurazione della mostra sugli ex voto

Monsignor Carlo Fant, l'assessore Ezio Simonin e il direttivo de la bassa all'inaugurazione della mostra

Intervento del presidente Enrico Fantin nel Santuario di Sabbionera

Intervento del presidente Enrico Fantin nel Santuario di Sabbionera


Presentazione libro "La prima guerra mondiale nel 90° della fine"

Muzzana del Turgnano, sabato 13 dicembre 2008

Il ten. Col. Giuseppe Comisso durante il suo intervento

Il ten. Col. Giuseppe Comisso durante il suo intervento. Da dx: Livio Grosso, il Commissario straordinario di Muzzana Silvano Pizzamiglio, Giuseppe Comisso e il presidente la bassa Enrico Fantin.


30° di Fondazione

Precenicco, 7 Dicembre 2008

Autorità presenti

Autorità presenti

Partecipanti al 30° di Fondazione

Partecipanti al 30° di Fondazione


Presenza della "la bassa" nelle scuole Primarie di Ronchis

Ronchis, 29 novembre 2008

Benvenuto Castellarin presenta la bassa nelle scuole Primarie di Ronchis

Benvenuto Castellarin presenta la bassa nelle scuole Primarie di Ronchis



Presentazione del libro “Maran, un toco de paradiso” di Bruno Rossetto Doria

Marano, 29 novembre 2008

Interventi per la presentazione del libro

Da sx nella foto: Carla Marcato, il sindaco di Marano Graziano Pizzimenti, Bruno Rossetto, Paride Cargnelutti e il presidente “la bassa” Enrico Fantin.

Pubblico presente in Pescheria Vecchia di Marano

Il pubblico intervenuto alla presentazione del libro


All'insegna del tartufo

Muzzana, 19 novembre 2008

Il giornalista Piero Villotta durante il suo intervento

Il giornalista Piero Villotta durante il suo intervento. Da sx Enio De Corte, assessore provincia di Udine, Enrico Fantin, Lionello D'Agostini, Piero Villotta e Giuliano Bini.




Scuole Medie Mortegliano

Mortegliano, 13 ottobre 2008

Intervento del presidente Enrico Fantin nelle Scuole Medie Mortegliano

Intervento del presidente Enrico Fantin

Allievi delle Scuole Medie Mortegliano

Allievi delle Scuole Medie Mortegliano

 

Alvisopoli mostra libri

Alvisopoli, 3 ottobre 2008

Alvisopoli mostra libri

Lo stand de “la bassa”, con il presidente Enrico Fantin e il cosegretario Benvenuto Castellarin, attorniati da un gruppo di studenti in visita alla Rest'Arte.

 

Scuola Media Statale “C. Peloso Gaspari”

Latisana, 7 giugno 2008

Scuola Media Statale di Latisana, 7 giugno 2008

Scuola Media Statale di Latisana, 7 giugno 2008. Il Presidente Enrico Fantin durate l'intervento

In occasione della manifestazione di chiusura dell'anno scolastico 2007/2008, anche quest'anno la nostra associazione, assieme alle autorità cittadine è stata invitata dal dirigente scolastico, dott.ssa Tiziana Lavia, a partecipare alla cerimonia che prevedeva, fra le altre, i seguenti punti: Illustrazione delle attività nel corso dell'anno, mostra dei lavori svolti in ambito interdisciplinare e progettuale; mostra dei disegni sull'”Antica Zelkova”, esibizione del Gruppo Musicale, premiazione degli alunni “Concorso letterario-poetico e artistico”.

Dopo il saluto delle autorità fra le quali il sindaco di Latisana, Micaela Sette, e di Ronchis Vanni Biasutti, del consigliere regionale Paride Carnielutti, il Dirigente Scolastico ha rivolto un particolare ringraziamento alla nostra associazione per la collaborazione offerta all'Istituto che per l'omaggio dei libri editati. Tali espressioni sono state poi inviate per iscritto e che pubblichiamo a lato con piacere.

Si è soffermata sul nostro trentesimo anniversario di fondazione e ha poi dato la parola al presidente Enrico Fantin. Ne riportiamo l'intervento. “Un saluto a Voi tutti studenti, corpo insegnante, maestranze e autorità da parte dell'Associazione culturale la bassa che ha sede nella città di Latisana.

Un grazie particolare alla Preside, dott.sa Tiziana Lavia per averci così benevolmente presentato ed anche per avermi dato l'opportunità di dire due parole sulla nostra Associazione.

Cercherò di non rubare del tempo prezioso per il proseguimento dei lavori e spero di essere coinciso al massimo nell'illustrare il trentesimo anniversario di fondazione de “la bassa” associazione culturale per lo studio della friulanità del latisanese e del portogruarese.

L'idea di costituire un'associazione culturale avvenne nel 1977 durante il congresso annuale della Società Filologica Friulana, a Udine, da parte di alcuni iscritti fra i quali i compianti Mario Giovanni Battista Altan e Nelso Tracanelli.

I nostri padri fondatori sapevano benissimo che la Storia del Friuli, quella scritta, arrivava al massimo fino alla Strada Alta delle risorgive.

Poi niente. Il vuoto assoluto. La nostra terra era senza storia. Nel corso dei secoli i libri pubblicati che parlavano di Latisana e del suo distretto non avevano superato la decina, sino al 1977. Nel gennaio 1978 fu pubblicato il numero unico della rivista la bassa/1.

Nel settembre 1978 si tenne a Latisana il 55° Congresso della Società Filologica Friulana ed in quell'occasione fu dato alle stampe il volume “TISANA”, cui parteciparono come coautori alcuni iscritti della zona.

L'associazione la bassa fu costituita legalmente il 24 giugno 1981, presso lo studio del notaio Palmegiano.

Fra i 19 articoli dello Statuto cito l'articolo 3) dove testualmente dice: Scuola Media Statale di Latisana, “Lo spirito e le finalità del sodalizio sono di ordine culturale e sono rivolte alla conoscenza, alla valorizzazione ed alla protezione di quanto nel campo della storia, della linguistica, dell'archeologia, dell'arte, dell'ambiente naturale ed umano, degli usi e costumi costituisce il patrimonio delle varie identità culturali della zona.”.

Non voglio tediarvi a raccontare la nostra storia dei 30 anni, vi posso solamente dire che sono stati e sono Soci Onorari dell'Associazione personaggi famosi, che ci hanno sostenuto nella nostra crescita, come il grande storico mediovalista Carlo Guido Mor, Padre David Maria Turoldo, Piercarlo Caracci e lo sono tutt'ora gli studiosi Giovanni Frau, Gianfranco Ellero, Giuseppe Bergamini, Gaetano Cola, Maurizio Buora, Piercarlo Begotti ed altri, tutti studiosi di grande rilevanza nazionale e non solo.

Chi vorrà potrà vedere martedì 10 giugno 2008, alle ore 21,30 in prima serata su Telepordenonene - la trasmissione“L'Arc di San Marc” e in replica mercoledì 11 giugno 2008 alle ore 15,30, una puntata dove si parlerà della nostra associazione.

Abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti, fra i quali il prestigioso Premio Marcello D'Olivo - Città di Lignano, nel 1999. Ci sono stati gemellaggi culturali e ci sono tutt'ora scambi culturali con diverse associazioni regionali, nazionali e internazionali.

la bassa ha dato la propria collaborazione ad alcune scuole Primarie, fra le quali voglio ricordare la Scuola Primaria Pacifico Valussi di Talmassons.

Siamo presenti in Internet con un nostro sito: www.labassa.org

In questi 30 anni abbiamo editato ben 225 pubblicazioni.

Per dare una piccola immagine della nostra attività prendo ad esempio due periodi che coincidono anche con il cambiamento della dirigenza:
Il Primo periodo dal 1978 al 1989, 12 anni di attività, edito 50 libri - media 4 libri annui; il Secondo periodo dal 1990 al 2007, 17 anni di attività, edito 174 libri - media 10 libri annui.

Diversi nostri libri sono stati richiesti da parte di studenti per le loro tesi di laurea, alcune poi sono state pubblicate nella nostra rivista.

Con le nostre ricerche che spaziano molteplici argomenti, abbiamo riempito dei tasselli mancanti nel grande mosaico della Storia della Patria del Friuli e precisamente del nostro territorio della Bassa Friulana.

Quindi abbiamo operato con i fatti e non con parole vane al vento.

Senza falsa modestia, siamo consapevoli di aver offerto alle nostre comunità un servizio utile e pertanto siamo anche a ringraziare i nostri soci e sostenitori, fra i quali in diversi si trovano oggi qui con noi.

Tutto questo discorso però e per qual fine vi domanderete?

Un fine per il quale non mi stancherò mai di esternare e di rivolgere un caloroso appello, con invito alle nuove leve che hanno a cuore le nostre radici, le nostre culture, la nostra storia, di partecipare nel prossimo futuro alle nostre iniziative culturali.

Siete proprio Voi giovani, i garanti, gli eredi della continuità e il futuro della Patria. Siete come giovani piante che vanno a rinvigorire la foresta.

E così sarà anche nel nostro piccolo settore della cultura dove solamente con la Vostra partecipazione un domani la bassa potrà continuare la propria attività sancita dallo statuto.

Rinnovo il ringraziamento più vivo per la Vostra cortese attenzione augurando di continuare sempre con maggior forza negli ideali più sani ed un futuro pieno di buoni auspici, aggiungendo, alla fine di quest'anno scolastico, le più serene e meritate vacanze assieme alle Vostre famiglie.”

Enrico Fantin


Presentazione del libro “Le Chiese lungo il Tagliamento” di Enrico Fantin e Roberto Tirelli

Bibione - Piazzale Zenith, 7 settembre 2008

Bibione, 7 settembre 2008: Presentazione del libro

Bibione, 7 settembre 2008. Da sinistra: Roberto Tirelli, Giorgio Vizzon, Sindaco di San Michele al Tagliamento, Federica Dalla Torre, Assessore alla Cultura, Enrico Fantin, durante l'intervento e Natascia Bettin

La nostra associazione, grazie all'Assessore alla cultura di San Michele al Tagliamento, Federica Dalla Torre, è stata coinvolta ed ha partecipato alla grande manifestazione culturale denominata “Notte Bianca per Rumore Bianco” in onore del fiume Tagliamento.

Il progetto era partito nell'autunno 2005 a Codroipo, alla presenza dei sindaci di Codroipo, Sedegliano, Camino al Tagliamento e del Vice-sindaco di Flaibano, Luca Picco.

Tutti i 40 comuni rivieraschi del Tagliamento hanno aderito all'iniziativa e la bassa non può essere che orgogliosa di essere stata presente in così grande progetto.

Sabato 6 settembre 2008, è stato proiettato, in simultanea, in tutti i 40 comuni, il film “Rumore bianco” del regista friulano Alberto Fasulo e alla fine della proiezione sono partite le fiaccole, accese alle sorgenti del fiume, situate al passo della Mauria e seguendo gli argini che costeggiano il fiume di entrambe le sponde, i tedofori sono arrivati fino alle foci tra Bibione e Lignano ed hanno acceso i bracieri.

E' seguita una colazione in spiaggia e subito dopo, alcuni artisti pittori si sono esibiti in estemporanea mostrando ai presenti le loro capacità tecniche. Alle ore 10,00 è stato presentato il libro “Le Chiese Lungo il Tagliamento”.

Dopo il saluto dell'amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento da parte del sindaco Giorgio Vizzon e dell'assessore alla Cultura Federica Dalla Torre, hanno preso poi la parola gli autori. Il presidente Enrico Fantin ha illustrato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell'opera; Natascia Bettin, ha parlato delle chiese locali di Bibione e Lignano; Roberto Tirelli ha concluso parlando sulla religiosità lungo la via del grande fiume del Friuli.

Una presentazione, in un'insolita cornice, dove ha assistito un discreto pubblico, ivi comprese alcune personalità del mondo culturale, conclusasi con un lungo applauso e poi con un brindisi ben augurante.

Enrico Fantin


19 gennaio 2008, Buia

Biblioteca Civica

Il nostro consigliere Roberto Tirelli ha presentato il volume Il torrente Corno, edito dalla nostra associazione, di Mossenta e Melchior. Nel corso della serata, è stato sottolineato il tema della tutela delle acque come garanzia anche di quanti vivono lungo i fiumi del Friuli secondo l'esperienza amministrativa di oltre mezzo secolo di Giovanni Melchior, 88 anni, e ancora attivo nello studio delle terre collinari. Lo stesso volume è stato presentato il 10 febbraio presso la Biblioteca Civica di Codroipo.


logo Associazione la bassa

Il tavolo dei relatori con l'intervento del consigliere de "la bassa", prof. Franco Rossi

intervento del consigliere Franco Rossi

Il pubblico presente in sala

16 febbraio 2008, San Michele al Tagliamento

Sala “Venudo”

Nella sala “Venudo” del Municipio di San Michele al Tagliamento è stato presentato il libro Rasc e Rasca, del nostro socio Ferdinando Ravagli. Per l'associazione “la bassa” è intervenuto il consigliere prof. Franco Rossi. Rossi che si è soffermato sulle finalità del nostro sodalizio tracciando la storia ed illustrando le ultime opere edite.


9 marzo 2008, Caorle

Centro Civico

Presso il centro civico di Caorle, accanto al Duomo ed allo storico campanile, domenica 9 marzo 2008 si è tenuta l'Assemblea annuale dell'Associazione culturale la bassa. In apertura dei lavori il presidente Enrico Fantin ha salutato i presenti ed espresso la sua gratitudine per l'ospitalità offerta dal Comune. L'assessore alla cultura Luca Antelmo ha portato i saluti dell'amministrazione municipale e del Sindaco dicendosi lieto di conoscere da vicino una Associazione il cui apporto alla cultura fra Lemene e Tagliamento è essenziale ed importante non solo per quanto riguarda la friulanità, ma anche per tutto quanto concerne la storia, l'arte e la letteratura del territorio.

Il presidente Fantin ha consegnato all'assesore una targa ricordo dell'Associazione e un pacco di libri per la Biblioteca comunale, auspicando che i rapporti instaurati in questa occasione possano continuare anche per il futuro.

Si è passati quindi alla relazione morale del presidente sulle attività del 2007 che, posta ai voti, ha raccolto l'unanimità dei consensi. Il cosegretario Benvenuto Castellarin a sua volta ha presentato i documenti di bilancio consuntivo e preventivo che chiudono in pareggio ed entrambi approvati alla unanimità.

Il lavori assembleari sono proseguiti con la consegna della tessera di socio onorario al dott. Pier Carlo Begotti operatore culturale nell'area del pordenonese e della Bassa Friulana.

Il trentesimo congresso dell'Associazione si è concluso con una appassionata relazione storico artistica su Caorle e la laguna veneta dell'architetto Paolo Francesco Gusso.

L'architetto Paolo Francesco Gusso

Il presidente Enrico Fantin consegna lo stemma dell'associazione all'assessore alla cultura della città di Caorle, Luca Anselmo

I soci intervenuti all'assemblea

I soci intervenuti all'assemblea

L'architetto Paolo Francesco Gusso

Il prof Pier Carlo Begotti ha appena ricevuto la tessera d'argento di socio Onorario dell'Associazione. Da sinistra l'assessore Luca Antelmo, Per Carlo Begotti, Enrico Fantin e Benvenuto Castellarin

L'architetto Paolo Francesco Gusso

Centro Civico di Caorle. L'architetto Paolo Francesco Gusso durante la sua prolusione storico-atistico di Caorle e della Laguna veneta


Presentazione del libro: I Salvador nelle terre dei Savorgnan

Ariis, 18 maggio 2008

copertina i Salvador nelle terre dei Savorgnan

 

Nella suggestiva cornice della Villa Otellio di Ariis nonostante il gran diluvio è stato presentato ad un numeroso pubblico il volume recentemente edito da “la bassa”, scritto da Anita Salvador, su “I Salvador nelle terre dei Savorgnan”, raccolta di memorie familiari.

Con presentatore Vito Zucchi, che ha immesso nell'atmosfera giusta con i versi di Garcia Lorca, è intervenuto per primo il Presidente de l'Associazione “la bassa” che ha illustrato l'attività culturale del sodalizio e le sue finalità, compiacendosi per il lavoro di ricerca delle proprie radici di Anita.
E' poi intervenuto il Sindaco di Teor a portare il saluto del Comune in cui oggi l'autrice vive e subito dopo il sindaco di Rivignano, cui appartiene Ariis, ma anche il casale natio della Salvador. La presentazione del volume è stata fatta dal Direttore responsabile della rivista “la bassa” Roberto Tirelli.
Ne riportiamo il testo.

“La ricerca delle radici familiari” ricerca di una identità: Anita e i Salvador

Un tempo solo la nobiltà mostrava il suo albero genealogico a sostegno del suo ruolo elitario fondato su una discendenza non comune, magari facendolo iniziare con un eroe mitologico o un personaggio illustre. Era una specie di privilegio avere un passato familiare da far valere e, quindi, una identità stabile nel tempo. Ancor oggi ci sono dei cognomi che, in virtù della tradizione, aprono tutte le porte e ottengono considerazione a prescindere da chi ne sia il latore.

La gente comune, il che voleva dire i contadini poveri di tutto, era privata anche della possibilità di darsi una storia propria, non a caso definita “senza storia”, e per consolazione dell'essere nulla o al massimo cose (res), masnada, massa, etc, veniva a supplenza solo il culto religioso dei morti, legato non alla vita terrena, ma alla vita eterna. Il ricordo di un antenato passava attraverso il racconto orale, ma si disperdeva nella fragilità della memoria umana e nel trapasso generazionale, al rompersi, per un motivo qualsiasi, della catena narrativa.

E' vero che, a partire dalla seconda metà del Cinquecento, le parrocchie hanno incominciato a tenere i registri, ma essi raccontano prevalentemente il percorso di una vita attraverso delle date: il battesimo, la cresima, il matrimonio, la morte. Di migliaia di persone “registrate” non si sa null'altro e, spesso, nel ripetersi dei nomi e dei cognomi, nelle calligrafie non sempre chiare dei sacerdoti redattori, fra inevitabili errori, diventa arduo costruire l'ascendenza di una persona. Non di rado accade anche con le anagrafi civili, in vigore da un paio di secoli, perché gli addetti dei municipi non sono infallibili e non è loro richiesto fornire dati non ufficiali, privati.

Ricostruire perciò all'indietro il cammino di una umanità umile è una singolare forma di” pietas”, virtù che gli antichi avevano riconosciuto a coloro che avevano cura dei loro anziani sia vivi che, soprattutto, morti. Il viaggio degli eroi all'Ade e, nella tradizione aquileiese, di Cristo stesso agli Inferi, significava appunto andare al proprio passato non vissuto per colmare il vuoto di conoscenze del presente ed anche Dante Alighieri nel suo itinerario nell'aldilà non mancherà di trovare il suo avo Cacciaguida ed altri “maggior sui”.

Oggi è già un fatto positivo che si possa aprire qualche cassetto dimenticato per fare uscire non solo i nomi, ma anche i volti, fissati nelle fotografie, di coloro che ci hanno preceduto, riconoscerne le fattezze familiari, ma il nostro modo di vivere e di pensare ha sminuito l'esercizio della memoria, ha favorito il disperdersi delle testimonianze che potrebbero aiutarla.

In particolare le imposizioni culturali degli ultimi decenni ci hanno forzato a non tener conto delle “sequenze familiari”. In effetti, senza incorrere in alcun moralismo, dobbiamo constatare che la nostra società, nel suo complesso, si sta “defamiliarizzando”, in un processo iniziato con la fine del modello patriarcale e che ora intacca il modello nucleare. Quale memoria ci può essere nella polverizzazione familiare o nel modello cosiddetto allargato, per non parlare di altri fenomeni?

Non è solo una questione di DNA, per questo ci pensa la scienza a dirci della paternità e maternità biologica di una persona, o a ricostruire il suo cammino storico rivelando in noi quanto ci sia di longobardo o di celtico.

Si è perso il filo della memoria perché si sono cancellati i nomi, i luoghi, le circostanze, i costumi.

E ciò perché la memoria non è fatta solo di neuroni, ma in gran parte attiene a dei sentimenti. Nella “comunità di affetti” si coltivano i ricordi comuni, assai meglio che su un freddo documento, seppur possa esserci.

La coltivazione della memoria familiare è ancor più significativa quando si tratta di gente umile. In questo caso davvero, come dice l'autore medioevale “siamo dei nani sulle spalle di giganti”. Il nostro benessere, il nostro progresso come persone e come società, sono maturati troppo recentemente per essere frutto solo dell'impegno della generazione che ne gode. E' un cammino lungo ove contano i sacrifici degli umili ignoti, di coloro che non erano né istruiti né ricchi, né avevano la “notorietà” e neppure l'“immagine”. Erano però dei “giganti” perché offrivano il senso della appartenenza: tutti erano figli di una famiglia, inseriti in una comunione di vita a diverse consistenza dal cortile, al casale, al borgo, al paese…

Non ci possono essere memorie familiari che non si colleghino ad un aspetto materiale, visivo, la casa innanzitutto, ove collocare la sede dei ricordi.

Noi siamo ciò che abbiamo il coraggio di ricordare. Senza memoria non solo il passato, ma lo stesso presente appare privo di senso. La stessa parola progetto deriva dal latino projectum, ovvero prendere una memoria, una cosa passata e lanciarla nel futuro, dargli direzione e senso. Il ricordo sta alla base del sentimento della nostra identità e restituisce coerenza alla nostra storia. Andare indietro nel tempo è ritrovare tanta parte di noi stessi, coloro che venivano definiti “ i nostri autori”, espressione bellissima usata in taluni testamenti che ci fa sentire non padroni assoluti del nostro destino,ma compartecipi di un itinerario nel tempo.

Ariis, 18 maggio 2008. Villa Otellio

Ariis, 18 maggio 2008. Villa Otellio. da sinistra: Vito Zucchi, Roberto Tirelli, il presidente Enrico Fantin, Fabrizio Mattiussi sindaco di Teor, l'autrice Anita salvador, Gianfranco Ellero, presidente Centro friulano Arti plastiche e Isabella Deganis.

Il passato vive con noi nella “eredità d'affetti” che ci è stata lasciata. E riscoprendo le radici familiari non siamo più dei “senza storia”, “un popolo disperso che un nome non ha”. Il paradosso odierno è che con difficoltà si ricordano persino i “nonni” e vi è la perdita del senso della parentela, il tutto ovviamente causato dal venir meno della convivenza fra le generazioni e del contatto non soltanto verticale, ma anche orizzontale all'interno della famiglia. Nel momento in cui sempre di più si afferma una storia a dimensione globale è nostro dovere riappropriarci della storia come persone e come famiglie, ricostruendo la genealogia come elemento identitario, conservando sul modello degli antichi i nostri “lari”, i “penati”, ripetendo come fa la Bibbia la sequenza dei progenitori o anche sul modello delle vicende dell'autore di un romanzo che fece successo qualche anno fa “Radici”, un discendente di schiavi che riesce a ritornare alla sua tribù africana con il ricordo del nome dell'antenato pure lì conservato.

Fatte queste considerazioni veniamo alla preziosa testimonianza familiare di Anita sui Salvador, che, non a caso, è dedicata ad una nonna. Una nonna che è il simbolo di quel Friuli che noi d'una certa età abbiamo conosciuto nella nostra fanciullezza, negli anni Cinquanta, quando il nuovo non aveva fatto ancora il suo ingresso dirompente, squassando dalle radici in nome della modernità il legame con il passato. Erano le nonne a raccontarci, a darci il dono della memoria, a darci la dimensione del tempo: sono state all'origine della passione per la storia, non quella grande affidata ai libri, ma quella degli ultimi di cui ha parlato padre Turoldo.”

Al termine le nipotine più giovani di Anita le hanno portato dei fiori e l'autrice con parole commosse ha evocato la sua famiglia, presente con i numerosi rami dei Salvador, fra i quali il nucleo di Canussio.

Vito Zucchi ha poi introdotto la seconda ragione dell'incontro: la presentazione dei quadri ispirati a Romeo e Giulietta friulani a cura del Centro Friulano Arti Plastiche per il quale sono intervenuti per una presentazione storica il prof. Gianfranco Ellero, Presidente del Centro, e per una presentazione artistica la prof.ssa Isabella Deganis Vice Presidente.

Numerosi gli illustri ospiti tra i quali l'ing. Roberto Foramitti in veste di artista e il poeta Galliano Zoff.

Roberto Tirelli