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Associazione culturale 'la bassa'

Roberto Tirelli

il Presidente


Lettera aperta ai nostri Soci e Lettori

Per la prima volta dopo tanti anni non vedete comparire sulla pagina iniziale il simbolo della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Udine, nonché di alcuni Comuni. Non potevamo rimetterli e far finta di esprimere gratitudine per la collaborazione e l'aiuto finanziario, se niente ci viene dato.

Come ormai saprete la Giunta regionale ha deciso d'autorità sua, senza interpellarci, senza una approfondita indagine, di azzerare il contributo annuale alla “la Bassa”. E' vero che siamo in tempi di austerità e le casse pubbliche sono vuote, ma la cultura è una priorità soprattutto in un territorio che trentacinque anni fa non aveva alcuna attività culturale e che ora rischia di ripiombare nel deserto.

Eravamo pronti a delle riduzioni anche drastiche, ma non all'azzeramento,quando milioni di euro sono stati gettati dalla finestra per finanziare realtà certo più grosse, con dipendenti da mantenere, ma non per questo con maggior dignità di una associazione di volontariato che impiega il denaro ricevuto solo per le pubblicazioni.

Qualcuno ha scritto che ci sta bene cosicché non impieghiamo denaro pubblico nel fare libri che non servono a nulla. Quando si leggono questi pareri manca poco che i libri si brucino in piazza con tutto quel che segue. La Regione manda a dire che ci saranno dei bandi ai quali concorrere, ma questi espedienti sono solo un mezzo per esercitare il ricatto e l'arbitrio della politica sulle realtà culturali: o fai quel che dico io, come lo voglio io, con chi voglio io o niente contributo.

Chi scrive non è nato ieri ed ha già visto di queste pratiche infami ove per poi dirti di no ti chiedono anche la marca da bollo e una montagna di carte, danno e beffe.

Un tempo anche la Regione Veneto e la Provincia di Udine con poco, ma ci aiutavano. Ora da tempo non si fanno sentire.

Infine i Comuni. A loro, comprendendo le difficoltà dei bilanci, non abbiamo chiesto la luna, ma di abbonare almeno la loro biblioteca alla nostra rivista più le pubblicazioni edite per il misero costo di 100 euro. Ci sono Comuni che ci negano anche questi.

Questa è la realtà in un momento in cui non c'è bisogno soltanto di un rilancio economico e sociale, ma di una rinnovata coscienza culturale del territorio a fronte della globalizzazione che ci sta schiacciando.

Certo si può anche chiudere “la Bassa” e dopo? Con tutte le critiche che possiamo meritare o demeritare almeno facciamo qualcosa. Sempre meglio del niente in cui la politica più deteriore affoga la libertà non solo di espressione, ma anche di ricerca e di studio. Il momento è grave e chi volesse prenderlo alla leggera senza reagire responsabilmente presto se ne pentirà. Ed i primi a pentirsene saranno coloro che hanno negato alla “la Bassa” qualche euro per vivere ed operare.

Sino a quando sarà possibile saremo puntuali con questa rivista a compiere il nostro servizio alla cultura locale e a dar spazio e voce a quanti giorno dopo giorno l'arricchiscono con la loro buona volontà ed i loro talenti.

Roberto Tirelli