Il torrente Corno. Cuâr di San Denêl
Mossenta Gianfranco - Melchior Giovanni
Alcuni anni fa la nostra Associazione aveva preso in considerazione uno studio del territorio della Bassa friulana posto alla sinistra del Tagliamento, dando poi il lavoro alle stampe di un volume dal titolo: Itinerari della Bassa Friulana. Alla scoperta di un territorio, fra storia, arte e natura.
Forse, in ragione di studi afferenti all'area scientifica e geografica su cui mio malgrado ho dovuto applicarmi e più volte ripetere nel cursus formativo; forse, perché ritengo importante che in ogni comunità si consolidino volontà e interessi capaci d'intendere e conoscere aspetti, peculiarità e valori del proprio territorio e dell'ambiente su cui vive, per capirli, interpretarli, valorizzarli e salvaguardarli in maniera significativa, ma anche attenta e carica di senso storico e prospettiva.... da sempre il Corno, fiume o torrente che sia, un'asta di circa 40 km, con una decina d'affluenti fra cui il Lini, il Repudio e il Patòc, è stato ed è parte integrante delle mie riflessioni sull'ambiente e credo, dell'esperienza di tutti i cittadini “rivieraschi”.
Giovanni Melchior e Gianfranco Mossenta, in questo libro ricco ed articolato, dove molte sono le scoperte vere e dove la reale comprensione delle cose e dei fenomeni analizzati allargano le nostre conoscenze, ce lo presentano in tutti i suoi vari modi di essere, belli e brutti: come un fluente e tranquillo scorrere di acque tra curve ed anse, tra le “ripe alme e boscose” già ricordate dai dotti friulani del'500; oppure, come un mostro minaccioso che, nei periodi di grandi e lunghe precipitazioni, lascia il suo letto per rovinare campi, case ed opere degli uomini. A dire il vero, qualche esondazione è stata anche utile: come un Piave ante litteram, durante le sanguinose lotte feudali ha tenuto lontano da questi luoghi e dalla gente di collina eserciti stranieri e nemici.
La sua storia parte da tempi, o meglio da ere, lontanissimi per i quali la cronologia si misura in migliaia di anni. Melchior sa districarsi da maestro fra Terziario, Quaternario, ghiacciai e morene dei Würmiano e alla fine della sua dotta indagine approda a quel suggestivo e fitto reticolo di torrentelli ed acque di ruscellazione superficiale che sui colli di Buja danno origine al nostro fiume…
(Dalla prefazione del dott. Carlo Venuti direttore della Biblioteca “Guarneriana” di San Daniele del Friuli).