Paesaggi musicali a San Michele al Tagliamento
di Antonio Cutugno
Questo libro non è certo l'opera dello storico locale che con una prosa arcaica e pretenziosa riassume cose già dette, miscela tra loro fatti già trattati, riciela, riscalda piatti più volte riscaldati.
Assolutamente non è il nostro caso: "Paesaggi musicali a San Michele al Tagliamento" di Antonio Cutugno ha una prosa semplice e disadorna, priva di guizzi e malizie, ma racconta sempre fatti inediti, tutti di prima mano e destinati, senza questo lavoro, alla dimenticanza. "Se qualcosa è stato dimenticato, qualche nome non è stato riportato, oppure qualche fatto non corrisponde al vero - avverte l'autore - non me ne vogliate. Così mi furono riferiti i fatti."
Questo libro, più sostanza che apparenza, è il passaggio dalla cultura orale a quella scritta attraverso la paziente ricostruzione delle esperienze musicali vissute dai giovani di San Michele al Tagliamento prima che il tempo ne inghiotta il ricordo.
Questo libro è l'appassionata ricerca di uno che ha militato e milita in campo musicale tanto che, quando appare indispensabile parlare della sua esperienza, Cutugno è costretto a raccontarsi in terza persona, come Cesare, e ti accorgi che sotto c'è una forte passione quando l'autore ricorda non solo i componenti d'ogni singolo complesso, ma gli strumenti che suonavano, la marca di questi, la loro provenienza, la potenzialità espressiva e persino quali altri complessi ne avevano fatto un simile uso.
Per ogni gruppo musicale la nascita, i luoghi delle esibizioni, i successi, i traguardi raggiunti, elenchi precisi per fissare ricordi affettuosi arricchiti da moltissime fotografie che già da sole costituirebbero un album di ricordi per diverse generazioni di giovani, una storia collettiva da conservare già con velata melanconia se non altro per la brevità della giovinezza…
(Dalla presentazione di Salvatore Errante Parrino).